Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II

474767
Filippo De Filippi 50 occorrenze
  • 1864
  • Editori del Politecnico
  • Milano
  • scienze naturali
  • UNIPIEMONTE
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Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II

umano. Ora, lasciando da parte le scimie americane, che formano un gruppo separato e relativamente inferiore, le altre scimie si possono aggruppare in

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Nella grande famiglia delle scimie tre si distinguono per la loro rassomiglianza all'uomo: le così dette scimie antropoidi; e sono l'orang-outang di

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getta un gallo spennacchiato, esclamando: «Ecco il tuo uomo». In tutte le scuole non si fa che ripetere press'a poco la definizione di Platone, con

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La prima impressione in guardarle è che differiscono dall'uomo siffattamente da non comprendere come mai sia messa in questione una grande

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Infine i precisi confini fra l'uomo e la scimia sono ancora oggi la tortura degli anatomici; e sempre le differenze che si presentano da prima nette

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deve ora aggirarsi soltanto su quello che si può vedere, toccare e pesare.

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specie umana. Sono due caratteri combinati di degradazione, che si pronunciano però sempre più evidenti, e con grande costanza, scendendo nella serie

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Or si presenta la differenza la più importante, quella che si esprime col dire che l'uomo è bimano e le scimie sono quadrumani. Ma qui bisogna

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un resto di questa indipendenza si è conservato presso alcune popolazioni fra le quali non si è propagato l'uso della calzatura. I Charruas, tribù

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parte terminale di un'estremità si dica mano, quella dell'altra si dica piede. I caratteri comunemente assegnati alla mano sono la mobilità delle

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si allunga già il pollice nel chimpansé e nel gorilla, per questo carattere superiori all'orang-outang.

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detta mano posteriore de' quadrumani è un vero piede, al quale si attacca un muscolo lungo peroneo, le cui dita sono munite di un muscolo flessore breve

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alla region posteriore del vertice il pelo più lungo e disposto a rosa attorno di un centro, accenna già ad una disposizione analoga a quella che si

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fatto importanti. Ve n'ha però che, senza il soccorso dello scalpello anatomico, l'occhio scorge immediatamente, come per esempio quelle che si

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diretto all'esterno, poi gradatamente salendo si rivolge in su verso il cubito.

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dell'uomo, finché poi non lo si venne a scoprire anche nell'orang-outang.

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Quanto alla forma generale il cranio delle scimie si distingue subito dal cranio umano per il prolungamento delle ossa mascellari e della mandibola

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Ma indipendentemente dal trattarsi qui ancora di semplici differenze di quantità e di proporzione, si deve osservare che la enorme distanza fra due

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Le scimie e l'uomo posseggono intanto in comune questi distintivi, che già si possono discernere d'un colpo d'occhio sul complesso della massa

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cranio, gli emisferi cerebrali, separati fra di loro da un solco che si approfonda sino alla lamina trasversale di congiunzione, che è il così detto

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Il cervelletto è l'organo regolatore de' movimenti. Gli emisferi sono lo strumento materiale per l'esercizio di quelle facoltà che si comprendono

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' così detti quadrumani, un piano caratteristico, diverso da quello delle altre grandi divisioni de' mammali, e che a questo piano si accomoda

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devo qui particolarmente indicare le due saccocce laringee che esistono nelle tre scimie antropoidi e mancano nell'uomo. Queste saccocce laterali che si

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serie de' secoli che non si credesse dapprima. Certamente l'uomo ha vissuto in Europa in compagnia di varie specie di mammali che sono da lungo tempo

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una scimia antropoide affine a' gibboni; un'altra specie di scimia si trova in una breccia ossifera di Grecia: l'una e l'altra formazione spettano a

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Stando a quegli scarsi materiali che finora si posseggono, si dovrebbe credere che abbia primitivamente esistito in Europa una razza umana diversa da

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, le scimie hanno preceduto l'uomo, l'ultima conseguenza si presenta da se stessa, senza cercarla. Quando Lamarck, per la forza de' suoi ragionamenti, si

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si mascherano troppo soventi sotto la speciosa parola di eclettismo. L'uomo è una derivazione delle scimie, e queste sono una figliazione del ramo de

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fisiologica; e finché non si prova che uno de' due elementi od entrambi sono falsi, la loro connessione deve essere accettata.

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, si potrebbero forse invertire le partite, ma io non voglio suscitare ora questo vespaio; io mi limiterò a perorare per la libertà della discussione

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naturali di mammali placentari. La grande differenza che passa fra l'esistere ed il mancare di una placenta, scema d'importanza quando si riflette che in

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Un fatto analogo si rileva dalla distribuzione delle piante. Con molta perspicacia il prof. Unger ha fatto vedere quali stretti rapporti abbia la

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ciascuna da una specie scodata. Come il ramo degli eopiteci (scimie dell'antico continente) si tripartisce ne' tre rami secondari macachi-chimpansé, babbuini

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fra i mammali terrestri quelli che si trovano diffusi per maggior estensione sulla superficie del globo, sono stati appunto i marsupiali.

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mia pubblica lezione. E inutile il dire che anche quest'opera ritrae tutti i pregi onde risplendono gli scritti di quest'autore. Non si può legger

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Ritorniamo ora al nostro principale soggetto. Fin qui noi non abbiamo considerata se non la parte dell'uomo che si rileva col metro, colla bilancia

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coi fatti degli altri; vediamo ora se questo parallelismo si mantiene passando alle manifestazioni istintive ed intellettuali. Ora da questo punto

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stupenda sua anatomia del bruco del salice, Huber e Réaumur colle non meno stupende loro osservazioni sui costumi degli insetti si completano vicendevolmente.

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naturalista. Lesinando, come l'avaro che misura il panno ai suoi famigliari, è già molto se si lascia strappare la concessione di un ordine distinto per l'uomo

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quest'altro animale che si chiama uomo? Certamente non v'è naturalista che pretenda tanto, non v'è alcuno che voglia far della zoologia la scienza

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natura, è posto, da alcune grandi potenze scientifiche, nelle stesse condizioni nelle quali si trova nel mondo politico l'Impero Germanico. Vediamo

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umana, si facciano rivivere le generazioni passate, e si contemplino nel loro ordine cronologico, si è colpiti da questi due fatti: che ogni grande epoca

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quelli che si sono estinti, altri sono ricomparsi successivamente per nuova immediata creazione.

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si rinnovano sotto i nostri occhi.

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secolo scorso, in Erasmo Darwin, in Goethe, in Geoffroy di S. Hilaire, ma poi si sviluppano meglio e si combinano in corpo di dottrina nella filosofia

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È in questo modo che è sorta una vera industria che ben si può chiamare creatrice e che forma uno dei rami più importanti dell'economia rurale

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Non è chi non conosca l'origine di tante razze diverse de' nostri animali domestici da un unico stipite. Molte di queste razze si distinguono fra di

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alcune di queste variazioni che si distingueranno per qualche carattere di speciale utilità, conservatore della varietà così formata. La legge di questa

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naturale, ossia alla legge di conservazione di quelle fortuite variazioni dal tipo, che pongono gli individui in cui si sono manifestate in grado di riuscire

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esempio di ciò che si chiamaelezione umana.

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